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IL MIO METODO

Gran parte del buon esito della cura dipende dal rapporto che si instaura con il proprio paziente. Il nutrizionista deve essere una guida sicura, un punto di riferimento stabile, deve essere visto come una persona in grado di risolvere i problemi e nel contempo di aiutare ad uscire dall’eventuale stato di confusione dovuto ad un improprio rapporto con il cibo. Il nutrizionista deve essere attento, comprendere gli stati d’animo e le richieste, ma deve ben guardarsi da assecondarle tutte passivamente, in quanto rischierebbe di avvallare le vecchie abitudini del paziente, mantenendo intatti i tratti del suo rapporto errato con il cibo. Si può certamente andare incontro al paziente, ascoltando le sue richieste ed elaborando diete che escludano cibi a lui non graditi, per favorire l’adesione al piano alimentare, ma indicando con chiarezza quale è la strada per ottenere i migliori risultati. Quando il paziente ottiene dei risultati è opportuno gratificarlo, mettendo in risalto la correlazione tra questi e l’impegno prodigato. Di fronte ad una inadeguata adesione al piano alimentare, e quindi ad una mancanza di risultati, è bene non avere un atteggiamento di rimprovero, ma empatico e teso alla risoluzione delle problematiche che vi sono alla base.

Il mio metodo

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